CAMINIERA EX CASA CARLONE
Campus Mendrisio
Via Flora Ruchat-Roncati 15
6850 Mendrisio
La caminiera proviene dall’antica abitazione della famiglia Carlone a Rovio. L'edificio, situato nel centro storico, è ora completamente trasformato. La caminiera era situata nella sala principale al piano superiore, posta sopra un camino in marmo di Arzo.
Caminiera
La caminiera in stucco è attribuibile a Tommaso Carlone (1586 circa-1667), molto attivo come scultore tra Liguria e Piemonte. Anche se è meno nota la sua attività come stuccatore, queste decorazioni si possono avvicinare al suo linguaggio e gli stemmi sorretti dai due putti richiamano il suo matrimonio con Maddalena Mazzetti di Rovio.
La composizione originale si può vedere da una foto del 19341 (Fig. 1). Don Leonardo Tami descrive l’opera ancora in situ: «Vedi la sala principale con una caminiera decorata a stucchi: due puttini in piedi sorreggenti una targa con due stemmi: lo stemma Carlone (un leone che tiene con le zampe anteriori una pannocchia di granoturco = carlon) e lo stemma Mazzetti (una mano che tiene un mazzetto di fiori). Infatti all’inizio del ‘600 un Tommaso Carlone sposò una Maddalena Mazzetti da Rovio».2La medaglia centrale, su cui è dipinto con un tratto lineare Muzio Scevola che mette la mano sul fuoco, è inquadrata da due lesene con telamoni che sorreggono la cornice modanata e portano simboli che rimandano alla fertilità e al matrimonio, il melograno e la mela cotogna. Gli stessi frutti si ritrovavano nella cimasa con la maschera di un satiro che era situata sopra la cornice.
Nel 1911 la caminiera e i dipinti murali vengono pubblicati nell’Elenco dei Monumenti Storici e Artistici del Cantone Ticino3; nel 1956 la casa è in cattivo stato di conservazione e il locale con la caminiera è adibito a legnaia. Nel 1957 il Consiglio di Stato del Cantone Ticino acquista il camino in marmo e la caminiera in stucco; le operazioni di stacco e di trasporto vengono eseguite nel 1961 dalla ditta Amadò e figli di Lugano. La caminiera entra nei depositi dell’Ufficio dei beni culturali. Dal 2003 si trova nell’atelier del corso di laurea in Conservazione e restauro (DACD SUPSI Mendrisio) (Fig. 2, 3, 4, 5).