Descrizione Tecnica
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CHIESA DI SAN MARTINO

Chiesa di San Martino
Mořice 28
798 28 Mořice (Distretto di Prostějov)

Repubblica Ceca

La costruzione della chiesa di San Martino a Mořice viene cominciata nel 1633 per iniziativa dei monaci dell'Ordine di San Paolo Primo Eremita1, ma incontra subito ostacoli a causa dei contrasti con l'ufficio vescovile di Olomouc, che rallentano i lavori 2. La realizzazione procede in tre fasi: la prima tra il 1703 e il 1707, quando la chiesa è quasi ultimata ma viene bloccata dal vescovato; la seconda tra il 1708 e il 1709, periodo in cui i monaci riescono a concludere i lavori, seppur con alcune restrizioni; e la terza tra il 1728 e il 1729, che vede l’ampliamento della chiesa (Fig. 1).
L’interno prende forma tra il 1720 e il 1721 con la decorazione di David Kubát, mentre l’altare ligneo viene in seguito sostituito da uno in pietra. La chiesa viene consacrata nel 1728. Tuttavia, nel 1784, con le riforme di Giuseppe II (1741-1790), i monaci abbandonano Mořice e la chiesa perde la sua funzione originaria, passando sotto la parrocchia di Nezamyslice. Sebbene non vi siano fonti certe, si ritiene che l’ex residenza dei monaci risalga alla fine del XVII secolo.

Opera
Stuccatore
Data

Altare maggiore

Fontana Baldassarre

Le decorazioni in stucco dell'altare maggiore si concentrano sulla struttura a colonne e sulla zona superiore, cuore del progetto decorativo (Fig. 2). Sopra l'altare, gli stucchi si armonizzano con la finestra tondeggiante della parete (Fig. 3).
Nella parte inferiore, sulle porte che conducono alla zona retrostante, compaiono due angeli inginocchiati tra le nuvole, di qualità inferiore rispetto al resto della decorazione. Al centro, un angelo in stucco affiancato da due putti alati (Fig. 4, 5) sorregge una grande croce sopra il dipinto, ; altri due angeli si trovano sopra la cornice architettonica (Fig. 6, 7). La resa di questi ultimi è meno raffinata, suggerendo l’intervento di un altro artista.
La decorazione si completa con nuovole che circondano la finestra e una coppia di putti in sommità, accompagnati da cinque testine alate (Fig. 8, 9, 10). Le nuvole, modellate per creare profondità, richiamano lo stile di Baldassarre Fontana e della sua bottega, con effetti plastici e rilievi pronunciati.

Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9 – JZ
Fig. 10 – JZ

Altare laterale di San Francesco da Paola

Fontana Baldassarre
1726

L'altare laterale di San Francesco da Paola è decorato con un dipinto centrale, affiancato da due angeli in stucco su nuvole arrotondate che richiamano le aperture sottostanti (Fig. 11). Le figure angeliche (Fig. 12), in particolare l'angelo destro con il braccio incompiuto (Fig. 13), non si integrano perfettamente con il dipinto, suggerendo che quest'ultimo avesse dimensioni diverse in origine. La decorazione in stucco potrebbe essere stata inizialmente più ampia, estendendosi fino alla finestra superiore con una composizione a forma di aureola, in stile Baldassarre Fontana o Filip Sattler (1695-1738).

Fig. 11 – JZ
Fig. 12 – JZ
Fig. 13 – JZ

Altare laterale di San Giovanni Nepomuceno

Fontana Baldassarre
1726

La decorazione dell'altare di San Giovanni Nepomuceno è molto simile a quella di San Francesco da Paola (Fig. 14). La mancanza degli arti superiori degli angeli suggerisce che il progetto originale fosse diverso, con un dipinto ovale che si estendeva fino a loro (Fig. 15, 16). È possibile che l'altare avesse una decorazione in stucco più ricca, forse con un'aureola raggiante, come in altri altari. Le quattro figure angeliche presentano uno stile neoclassico, che si distingue dal resto della chiesa, caratterizzato da un approccio plastico più tradizionale.

Fig. 14 – JZ
Fig. 15 – JZ
Fig. 16 – JZ