Descrizione Tecnica
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CHIESA DI SAN PIETRO

Chiesa di San Pietro
Sotto Pozzo 79
6986 Curio

La chiesa, di origini romaniche, è stata “ricostruita dalle fondamenta” nel 1610. Nel 1792 viene eretta a parrocchia autonoma e profondamente ristrutturata tra il 1865 e il 1889 (Fig. 1). L’ubicazione fuori dall’abitato antico ne faceva un punto di riferimento e di sorveglianza sulle valli e sulle strade tortuose della regione. La struttura ad aula unica, con due cappelle laterali presso l’altare maggiore affiancata dalla sagrestia, rispecchia una tipologia molto comune che si presta ad accogliere adeguamenti liturgici o l’aggiunta di nuove cappelle da parte di famiglie facoltose.
Tra le opere presenti, si segnala la tela con San Pietro in preghiera (Fig. 2), di Giuseppe Antonio Petrini, databile intorno al 1725. La facciata classicheggiante ospita un portale neorinascimentale del 1899 con stucchi di Clemente Feregutti e un dipinto murale di Adolfo Feragutti Visconti (Fig. 3).

Opera
Stuccatore
Data

Interno

Banchini Giovanni
metà '600 - fine '600

L’aspetto attuale della navata è dovuto agli interventi decorativi barocchi non documentati (Fig. 4). Gli stucchi della cappella della Madonna (a destra entrando) si potrebbero datare alla metà del XVII secolo per la loro struttura ordinata e compatta, con un gusto ancora classicista e rigoroso (Fig. 5, 6). Nella cappella a sinistra, dedicata a Sant’Antonio da Padova, si riconoscono invece le aperture pausate, il senso della leggerezza e della decorazione bizzarra del Settecento (Fig. 7, 8).
Nel presbiterio, a sinistra dell’altare maggiore in marmo, campeggia la vistosa cornice in stucco della vetrina che custodiva le reliquie (Fig. 9), con la data 1695 posta sotto lo sportellino per gli olii santi (Fig. 10). L’opera è attribuita allo stuccatore di Curio Giovanni Banchini (1624-1696) attivo – come le famiglie di artisti di questa regione – in diversi Paesi dall’Italia all’Ungheria 1. La grande cornice rettangolare poggia su una mensola sorretta da volute simmetriche con due testine divergenti di angeli dall’espressione soave. Sopra di essi, tre cornici concentriche con diversi motivi a foglia sono coronate negli angoli superiori da figure di angeli progressivamente più grandi (Fig. 11) sino ai due dall’aspetto adulto che sembrano stringere il nodo del pesante e ampio panneggio scostato da due angioletti sottostanti che nascondono le teste sotto i nodi laterali (Fig. 12): una esuberanza di forme e motivi contrastanti che qui è risolta con una certa pacatezza, senza spettacolari effetti speciali, ma con vivacità e sapienza.

Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9
Fig. 10
Fig. 11
Fig. 12