CONVENTO FRANCESCANO E CHIESA DELL'ANNUNCIAZIONE
Convento francescano e chiesa dell'Annunciazione
Mariánské náměstí 200
68601 Uherské Hradiště 1
Repubblica Ceca
La storia del monastero inizia nel 1491, quando la costruzione viene finanziata dal vescovo Jan Filipec (1431-1509), con il successivo supporto del re Ladislao II Jagellone (1456-1516) nel 15071. Dopo che nel 1543 i francescani abbandonano il convento e la chiesa incompiuti, a causa della diffusione del luteranesimo, il monastero viene utilizzato dalle autorità comunali. Nel XVII secolo, i francescani di Skalice ritornano nel monastero e nel 1612 iniziano i lavori di ristrutturazione. Il monastero subisce gravi danni a causa di incendi ed eventi naturali nel 1643, nel 1647, nel 1681 e nel 1695. I restauri, finanziati da Amand Ferdinando di Petřvald, si svolgono tra il 1700 e il 1708, definendo la forma che viene in gran parte conservata fino ai giorni nostri (Fig. 1), sebbene permangano alcuni problemi strutturali, come nel refettorio. La costruzione viene ripresa e completata tra il 1717 e il 1728, con la facciata ovest della chiesa terminata nel 1736. Nel XIX secolo, il monastero subisce ulteriori modifiche e nel 1894 è nuovamente danneggiato da un incendio, seguito da una ricostruzione completata nel 1904. Dopo la soppressione dei monasteri maschili nel 1950, il convento diventa Archivio Distrettuale di Stato nel 1964. L'ordine francescano ritorna in città nel 1990, riprendendo l'uso dell'edificio.
Refettorio
Il refettorio, a pianta rettangolare, è caratterizzato da una volta a botte lunettata decorata a stucco (Fig. 2, 3)2, suddivisa in campate da festoni di fiori e frutti che corrono lungo i costoloni delle lunette (Fig. 4), al cui apice si trovano teste di serafini e cartigli (Fig. 5, 6). In ogni campata vi è una grande specchiatura centrale con dipinti murali e medaglie ovali con santi francescani incorniciati da rami di palma e foglie d’acanto sui pennacchi (Fig. 7). Sui lati corti della volta si trovano delle “semi-specchiature” che si collegano ai sistemi decorativi delle pareti; sulla parete orientale una gloria con crocefisso si staglia dalla parete, sino alla volta, attorniata da una composizione dinamica di cherubini e putti che passano da minimi rilievi al tutto tondo (Fig. 8, 9, 10). La parete occidentale è completata da un lavabo incassato in una nicchia a forma di conchiglia, con lo stemma di Amand Ferdinando di Petřvald che sconfina nella volta, contornato da un drappo che si svela con l’aiuto di putti e angeli che portano un bouquet di rose (Fig. 11, 12). La parete orientale e quella meridionale sono caratterizzate da nicchie con finestre, sopra le quali lo spazio è occupato da una coppia di teste di putti con rami di rose e foglie (Fig. 13). Le strombature delle finestre sono adornate con medaglioni raffiguranti putti in varie posizioni, circondati da composizioni floreali (Fig. 14, 15). Come indicato dalle fonti, lo stile personale di Baldassare Fontana è riconoscibile nella modellazione del panneggio degli angeli situati sulla parete ovest, mentre lo stile della bottega è evidente nelle foglie d'acanto sulla volta e nelle decorazioni attorno alle finestre3. Le decorazioni a stucco sono state restaurate nel 1998-2000 da Jiří Martinák.
Cappella di Nostra Signora di Lourdes
La cappella della Madonna di Lourdes presenta una decorazione in stucco (Fig. 16) attribuita ad un imitatore di Baldassarre Fontana, che incornicia la parte superiore dell'ingresso della cappella (Fig. 17). Il medaglione ovale situato sopra la nicchia raffigura San Giovanni Nepomuceno, a cui la cappella era originariamente dedicata. Il medaglione è incastonato in un cartiglio composto da foglie d'acanto e sormontato da una corona. Da questo sembra emergere un trio composto a piramide da mazzi di rose e altri fiori. Due angeli aggettanti fiancheggiano il cartiglio emergendo dalle nuvole. Un sottile ornamento di germogli di rose affiora direttamente da sotto il cartiglio. Anche l'altra decorazione in stucco della cappella non è opera di Baldassare Fontana o della sua bottega ed è probabilmente precedente (Fig. 18).