Descrizione Tecnica
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CHIESA DI SAN FRANCESCO

Chiesa di San Francesco
Piazza San Francesco 19
6600 Locarno

La chiesa di San Francesco – di origini medievali – è stata ampliata sul finire del Cinquecento su progetto dell’architetto Giovanni Beretta (Fig. 1, 2).
La cappella dedicata all’Immacolata Concezione (nella prima campata a sinistra) (Fig. 3) commissionata dalla famiglia Orelli è consacrata nel 1622, seguita un anno più tardi da quella del Carmine (la prima a sinistra entrando) (Fig. 4) che ad oggi conserva solo una cornice in stucco del Settecento e dalla cappella del Rosario, voluta dalla famiglia Von Roll-Lussy (nella penultima campata a destra).
Non sono noti i nomi degli stuccatori che hanno lavorato all’apparato decorativo delle cappelle del Rosario e dell’Immacolata, ma sono comunque da iscriversi in quella cerchia di artisti della zona alpina che hanno contribuito alla diffusione del Manierismo tra i santuari e i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia1.
Nel 1874 la chiesa viene adibita a magazzino del sale, deposito di legna e carbone e caserma militare (Fig. 5).
Tra il 1921 e 1922 inizia una campagna di restauri e di scavi archeologici condotti con lo scopo di portare alla luce le vestigia della chiesa medievale2.
Gli interventi, arbitrari e molto criticati, erano rivolti ad eliminare le fasi decorative successive3.
Un impegnativo restauro sostenuto dal Cantone Ticino si è concluso nel 2012.

Opera
Stuccatore
Data

Cappella del Rosario

Sconosciuto

La cappella, già documentata nel 1623, è stata decorata nel 1629-1630 in occasione del matrimonio tra Gualtiero Von Roll e Caterina Lussy, come testimoniano i due stemmi policromi in stucco posti alla base dell’arco di entrata (Fig. 6, 7, 8, 9, 10). Nel riquadro centrale dell’altare, dove ora c’è una piccola nicchia con la statua lignea della Madonna del Rosario, era collocata una tela con la Beata Vergine del Rosario4.
Nel 1759 l’interno viene ridipinto secondo il gusto dell’epoca mentre nell’intervento di restauro del 1922-1923 le superfici vengono probabilmente raschiate, pulite e ritinteggiate5. Parte degli stucchi e della pellicola pittorica della volta si perdono negli anni Settanta del Novecento a causa di infiltrazioni dal tetto6.
Le pitture murali e gli stucchi sono stati restaurati tra il 2009 e il 2010 dal corso di laurea in Conservazione e restauro della SUPSI.
Nelle nicchie ai lati dell’altare e al centro di ciascuna parete laterale sono poste le statue in stucco dipinto di San Gualtiero e Santa Caterina (parete sud) in ricordo dei nomi dei committenti, di San Francesco (parete est) a cui è dedicata la chiesa e di San Carlo Borromeo (parete ovest), con cui la famiglia aveva avuto un contatto di diretto (Fig. 11, 12). Sulle pareti e sulla volta, incorniciate da stucchi, sono dipinti i Misteri del Rosario, santi ed episodi legati alla devozione della famiglia. Come in altri casi simili, questi stucchi non esprimono particolare inventiva. Lo stuccatore replica schemi noti, appartenenti ad un bagaglio figurativo manieristico. Il ruolo dello stucco è subalterno a quello dei dipinti a cui invece si affida il messaggio iconografico.

Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5 – Biblioteca nazionale svizzera, AFMS: documentazione di restauri e di scavi
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9
Fig. 10
Fig. 11
Fig. 12