Descrizione Tecnica
Chiudi

CHIESA DI SAN ROCCO

Chiesa di San Rocco
Piazza S. Rocco
6900 Lugano

San Rocco a Lugano è stata eretta dall’omonima confraternita a partire dal 1580 sull’area di una chiesa trecentesca dedicata a San Biagio. L’altare maggiore è già esistente nel 1591, mentre la costruzione dell’edificio è sicuramente terminata nel 1602, anno della consacrazione (Fig. 1, 2).
Le decorazioni, gli affreschi e le sculture sono realizzate in momenti differenti, ma perlopiù da maestranze locali. Gli affreschi con le Storie di San Rocco in controfacciata sono stati attribuiti ai fratelli Pozzi di Valsolda.
La volta della chiesa è dipinta tra 1676 e 1677 con un forte illusionismo barocco dal pittore quadraturista Marc’Antonio Pozzi (1632-post 1677) insieme ad un «compagno», forse un altro membro della ramificata bottega valsoldese. È invece settecentesca la decorazione del presbiterio.

Opera
Stuccatore
Data

Cappella della Natività

Sconosciuto

La decorazione della cappella della Natività è stata probabilmente realizzata nei primi anni del Seicento (Fig. 3, 4). I dipinti con le Storie della Vergine e dell’infanzia di Cristo sono attribuibili alla bottega dei fratelli Pozzi di Valsolda, mentre gli stucchi - di gusto ancora manierista - ad un autore sconosciuto. Questi ultimi rispettano le forme architettoniche della cappella, andando a ritmarne lo spazio con un sistema di cornici a ovoli e frecce o palmette, perline e fuseruole, arricchite da teste di putti e festoni di fiori e frutta (Fig. 5). Con lo stesso repertorio tradizionale in stucco parzialmente dorato sono realizzate anche le cornici dei dipinti realizzati nel 1622 da Giacomo (1620-1667) e Andrea Casella (1619-ante 1672) sulle pareti del presbiterio (Fig. 6, 7, 8).

Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Fig. 4
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8

Coro

Camuzio Muzio,
Taddei Giuseppe Carlo,
Daverio Antonio

La decorazione settecentesca della chiesa di San Rocco si sviluppa nel presbiterio e nel coro. È attribuita, grazie alla documentazione ancora conservata, a Muzio Camuzio (1717-post 1775) di Montagnola, affiancato da Carlo Giuseppe Taddei (1702-1770) e dall’altrimenti sconosciuto Antonio Daverio (Fig. 9, 10, 11, 12). È uno degli apparati decorativi più significativi del Settecento luganese.
Gli affreschi sono invece di artisti diversi, ancora anonimi, realizzati almeno due decenni dopo la chiusura del primo cantiere, con un programma iconografico ispirato alla Madonna del Carmelo (Fig. 13, 14).

Fig. 9
Fig. 10
Fig. 11
Fig. 12
Fig. 13
Fig. 14