a
- A banco o a piè d'opera
Le decorazioni non vengono eseguite direttamente sul posto ma in bottega o all'interno del cantiere e successivamente montate in opera e unite tra loro per comporre il motivo decorativo voluto. La tecnica viene usata per superare la scomodità di alcune lavorazioni o per rispondere all’esigenza di una produzione in serie.
- Acqua di calce
Soluzione satura, a temperatura ambiente, di idrossido di calcio (Ca(OH)₂) che si ottiene miscelando la calce con acqua (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Additivo
Qualsiasi sostanza (o materiale) organica (es. caseina, colla, olio ...) o inorganica (es. gesso) che viene mescolata alla malta in quantità minime per modificarne le proprietà allo stato fluido o indurito (acceleratore, plastificante, stabilizzante, fluidificante o ritardante della presa).
- Aggregato
Materiale granulare (sabbia, pozzolana, cocciopesto, polvere di marmo, calcite), inerte o reattivo, usato in combinazione con un legante (es. la calce) per la preparazione delle malte. L'aggiunta di aggregati serve a dare corpo all'impasto per poterlo stendere anche con un certo spessore, a favorire la presa e a contrastare il ritiro legato all'asciugatura della calce.
- Altorilievo
Forma di scultura subordinata, come il bassorilievo, a un piano di fondo, ma con un rilievo più forte, tendente cioè al tutto tondo nel modellato delle figure, con ricerche plastiche più che pittoriche (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Analisi dei materiali
Osservazioni visive e caratterizzazione scientifica dei materiali che costituiscono le opere per ottenere informazioni sulla loro composizione e sul loro stato di conservazione. Queste informazioni possono essere utili per la loro datazione, per comprendere le tecniche con cui sono state eseguite o per mettere a punto un intervento conservativo.
- Anidrite
Minerale solfato di calcio anidro (CaSO₄). Si veda la voce ‟Gesso”.
- Armature
Le armature (solitamente barre, fili o chiodi di ferro, talvolta rami di legno o canne) sono usate nella struttura di sostegno di uno stucco per costruire lo scheletro di una figura o come ancoraggio per agganciare le figure tridimensionali molto aggettanti alla struttura muraria retrostante.
- Arriccio
Uno strato di intonaco relativamente ruvido che viene applicato prima dell’intonachino, per pareggiare dislivelli e ruvidità del supporto (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- A tutto tondo
Espressione usata per indicare una scultura che possa essere veduta da tutti i lati o che, pur presupponendo una parete di appoggio, ne emerga con la pienezza del suo volume (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
b
- Bassorilievo
Tipo di scultura in cui le figure sono rappresentate su un piano di fondo, dal quale sporgono con un rilievo ridotto (se la riduzione è molto forte, si ha il b. schiacciato o stiacciato) (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Battitura di corda
Metodo di trasposizione delle linee rette di un disegno sull’intonaco, con linee ‟battute” tramite una cordicella intrisa di pigmento (o senza, quando la linea viene impressa nell’intonaco fresco), fissata con due chiodi all’estremità e fatta scattare sulla superficie in modo da lasciarvi una traccia colorata e/o impressa.
- Buche pontaie
Buche fatte intenzionalmente in un muro per sostenere un’impalcatura di ponteggio sospesa (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
c
- Calce
Materiale legante derivante dalla calcinazione (cottura) di pietre calcaree. Nella Svizzera italiana il termine calce o ‟calcina” è usato indistintamente per indicare sia le pietre calcaree, sia la calce viva che la calce spenta o grassello di calce (Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, ad vocem, 1952). Si veda anche la voce ‟Calce. Ciclo della calce”.
- Calce (ciclo della calce)
Le pietre calcaree (CaCO₃, carbonato di calcio) vengono cotte ad una temperatura di circa a 800-1000 °C per ottenere la ‟calce viva” (CaO ossido di calcio, CaCO₃→CaO+CO₂); aggiungendo acqua, con il processo dello ‟spegnimento”, la calce viva viene convertita in calce spenta (Ca(OH)₂ idrossido di calcio, CaO+H₂O→Ca(OH)₂); una volta in opera, attraverso la reazione con l'anidride carbonica (CO₂) contenuta nell'aria, avviene il processo di ‟carbonatazione" per cui si forma nuovamente carbonato di calcio (CaCO₃) (Ca(OH)₂+CO₂→CaCO3+H₂O).
- Calce calcica
Calce ottenuta dalla cottura di pietre prevalentemente calcaree.
- Calce idraulica naturale
Si ottiene dalla cottura di calcari più o meno argillosi, cioè contenenti silice e allumina: ha la caratteristica di far presa sia all’aria, sia con acqua. Le materie prime di partenza vengono cotte a 1100-1200 °C. Durante la cottura parte dell’ossido di calcio (CaO) si combina con silice e allumina per formare silicati e alluminati (Ca₂SiO₄ e Ca₃Al₂O₆) di calcio dotati di proprietà idrauliche (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Calce magnesiaca
Calce ottenuta dalla cottura di calcari dolomitici contenenti quantità variabili di magnesio.
- Calce spenta
Idrossido di calcio (Ca(OH)₂) ottenuto dalla miscela di calce viva e acqua in eccesso sino ad ottenere una consistenza plastica.
- Calce viva
Ossido di calcio (CaO) ottenuto per calcinazione a 800-1000 °C del calcare, materiale reattivo che facilmente reagisce con l'acqua.
- Calcinaroli
Particelle di calce viva che non sono state completamente ‟spente” durante il processo di produzione delle malte. Si idratano a contatto con l’acqua o l’umidità dell’aria, espandendo il proprio volume.
- Calcite
Minerale composto da carbonato di calcio (CaCO₃), principale costituente delle pietre calcaree.
- Calco
Impronta di una scultura o iscrizione o moneta, ricavata in cera, argilla, gesso per trarre dalla forma così ottenuta copie dell’oggetto originale (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Carbonatazione
Reazione chimica in cui l’idrossido di calcio (Ca(OH)₂, calce spenta) reagisce con l’anidride carbonica (CO₂) e forma carbonato di calcio (CaCO₃). Questa reazione, insieme alla perdita di acqua, consente ad una malta a base di calce di fare presa una volta messa in opera.
- Caseina
Legante organico proteico ottenuto dal latte (es. cagliata o formaggio) (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- Cazzuola o mestola
Strumento usato dai muratori per prendere e distribuire le malte durante la costruzione delle murature o la stesura di intonaci.
- Chiodi
Per sostenere una composizione a basso rilievo su una parete liscia, venivano usati diversi tipi di chiodi, distinti per dimensione, forma, tipologia o funzione. Francesco Cherubini distingue i chiodi per numero (da cento, da ottanta, da cinquanta...), riferendosi alle quantità che vengono prodotte utilizzando una libbra di ferro: i più piccoli sono i chiodi da “cento” (lunghi 4-5 cm.), i più grandi quelli da “venti” (lunghi circa 25 cm.) (Vocabolario Milanese-Italiano, voce “Ciod”).
- Cocciopesto
Si veda la voce ‟Polvere di mattone”.
- Colla animale
La colla animale è una sostanza proteica, estratta da tessuti animali, che ha funzione adesiva. Esistono diverse tipologie di colle animali a seconda della materia prima e dell'animale da cui la si estrae: tendini o pelle (colla di pelle), ossa (colla d’ossa), varie parti di pesci (colla di pesce) ecc.
- Cornice d’imposta
Parte architettonica che si trova al termine di una parete nel raccordo con gli elementi del soffitto (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Cornici modanate
Una modanatura è una fascia sagomata secondo un profilo geometrico, continuo per tutta la sua lunghezza, che si trova nel mobilio o nella decorazione architettonica, in questo caso, nelle cornici (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Crettatura
Rete di sottili micro fratture che interessano solitamente gli strati di fintura.
d
- Decorazione a stucco
Solitamente una decorazione a stucco è composta da un supporto, un’armatura di sostegno, uno strato di corpo e uno strato di finitura. Una decorazione a stucco può essere realizzata direttamente in opera, modellando la malta con stecche e con le mani; con stampi impressi nella malta ancora fresca per realizzare cornici seriali; con modeni per la creazione di cornici; a banco, montando elementi seriali realizzati non in opera.
- Descialbo
Operazione di rimozione dello scialbo da una superficie.
- Dipinto murale
Pittura eseguita direttamente sulla superficie architettonica, a fresco (su intonaco non ancora asciutto) o a secco (su intonaco asciutto).
- Disegno preparatorio
Prima definizione della decorazione a stucco eseguita sull’intonaco di fondo a pennello, a carboncino o con uno strumento appuntito (es. chiodo o spatola).
- Doratura
Applicazione di lamine o polveri metalliche su una superficie. A seconda della tecnica di applicazione una doratura può essere eseguita ‟a conchiglia”, ‟a colla”, ‟a guazzo” o ‟a missione”. Le sottilissime foglie d'oro erano posate sugli stucchi completamente asciutti. Raramente erano usate foglie d'argento a causa della loro tendenza ad ossidarsi. Talvolta l'effetto dell'oro era ottenuto con metalli meno pregiati (bronzina o porporina) oppure imitato con stesure pittoriche di colore giallo.
- Doratura a guazzo
La doratura a guazzo, detta anche doratura a bolo, consiste nell’applicare foglie d’oro su uno strato di argilla rossa (bolo). Il bolo fornisce una superficie flessibile che consente di lucidare l’oro con un brunitore d'agata ottenendo così un effetto brillante e molto liscio (Glossario ARTEnet.it, ad vocem).
- Doratura a missione
La doratura a missione consiste nello stendere un liquido con potere adesivo (la missione, solitamente a base oleo-resinosa) sull’oggetto da dorare ed applicare poi la foglia d’oro.
e
- Efflorescenza
Sostanza di aspetto cristallino, filamentoso o polverulento che si forma su una superficie, causata dalla migrazione di sali solubili e dall’evaporazione di acqua.
f
- Fascia
Sezione di parete o soffitto corrispondente ad una zona geometricamente definita nel progetto decorativo ed avente la forma di striscia (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Fase di presa
Il fenomeno per cui la miscela di un legante (calce, cemento) con acqua, ed eventualmente con altri materiali (sabbia, pietrisco, ghiaia), si consolida attraverso una reazione di carbonatazione o di idratazione.
- Fibre vegatali
Talvolta all'impasto della malta di corpo venivano aggiunte fibre vegetali (es. corde o canapa) o pezzi di stoffa per renderla più leggera o più elastica.
- Filo di ferro
L'uso di armature costituite da fili di ferro di diverse dimensioni è in funzione del tipo di modellato: il filo di ferro viene utilizzato per elementi decorativi con una volumetria pronunciata che non sono direttamente ancorati al supporto, come le dita delle statue o come i nastri che collegano le volute dei capitelli ionici con il festone centrale di frutta.
- Finitura
Ultimo strato di lavorazione di uno stucco, eseguito con una stesura di latte di calce data a pennello per uniformarne il colore. Le finiture possono essere anche policrome o realizzate con lamine metalliche.
- Finto marmo
Tecnica pittorica usata per imitare il marmo.
- Frattazzo
Tavoletta levigata di legno duro, o lama rettangolare di acciaio, munita di impugnatura su una delle facce, che serve a spianare e lisciare malte e altri impasti su superfici piane (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Frattura
Discontinuità all’interno di una superficie architettonica o di un dipinto murale, con una conseguente separazione visibile di una parte dall’altra, che si estende attraverso uno o più strati (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
g
- Gesso
Minerale tenero composto di solfato di calcio biidrato (CaSO₄·2(H₂O)). Macinato finemente è utilizzato come aggregato, mentre per utilizzarlo come legante è necessario sottoporlo a cottura. A seconda della temperatura a cui viene esposto, si ottiene un materiale con caratteristiche diverse: se cotto a 120-180 °C si forma solfato di calcio emidrato (CaSO₄•1/2 H₂O gesso da presa o gesso di Parigi), se cotto a 180-250 °C anidrite solubile (CaSO₄(α)), se cotto oltre i 250 °C anidrite insolubile (CaSO₄(β)). Il gesso da presa può essere usato come legante anche senza aggregati in quanto durante la presa, al contrario della calce, aumenta di volume.
- Giornata
Una porzione di intonaco fresco stesa sopra l’arriccio, destinata a essere dipinta nella tecnica dell’affresco nell’arco temporale della giornata lavorativa (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- Granulometria
Dimensione dei grani di un aggregato, spesso selezionati con un setaccio a seconda della funzione dello strato di malta da stendere o delle caratteristiche superficiali ricercate dallo stuccatore.
- Grassello
Si veda la voce ‟Calce spenta”.
- Guscia
Modanatura elementare (detta anche sguscio), a profilo concavo, per lo più a quarto di cerchio (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
i
- Incisione diretta
Usando uno strumento appuntito (stilo) o tagliente, si tracciano delle linee profonde nella superficie di un intonaco. È un metodo di composizione o di trasposizione delle linee essenziali di un disegno su una data superficie (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- Incisione indiretta
Metodo di trasposizione delle linee essenziali di una composizione sull’intonaco fresco, con l’ausilio di un cartone, mediante uno strumento appuntito (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- Indagini invasive
Tecniche analitiche che prevedono il prelievo di campioni dall'opera.
- Indagini non invasive
Raccolta di informazioni eseguita direttamente sull'opera utilizzando tecniche che non richiedono il prelievo di campioni e che non modificano o danneggiano il materiale.
- Intonachino
L'ultimo strato di intonaco a granulometria fine, di spessore ridotto e perfettamente levigato (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- Intonaco
Uno strato protettivo e/o decorativo (composto anche da più strati) che è applicato sulle superfici architettoniche (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- Intonaco di fondo
Intonaco steso sulla struttura di supporto per preparare la base su cui eseguire la decorazione a stucco.
l
- Latte di calce
Dispersione di idrossido di calcio (Ca(OH)₂) in acqua. Può essere usato come legante nella pittura a calce o steso a pennello come strato di finitura per uniformare il colore dello stucco.
- Legante
Materiale capace di legare stabilmente gli aggregati. I leganti più usati per gli stucchi sono la calce e il gesso.
m
- Malta
Impasto composto da leganti, acqua, aggregati ed eventuali addittivi (organici e/o inorganici) in proporzioni tali da conferire alla miscela opportuna lavorabilità e adeguate caratteristiche fisico-meccaniche. Una malta si definisce ‘aerea’ o ‘idraulica’ in relazione alla capacità di indurire in presenza di aria (malta aerea) o in presenza di acqua (malta idraulica). La malta è usata per legare gli elementi di una muratura (malta di allettamento), per la protezione delle murature (intonaci) o per modellare elementi decorativi (stucco).
- Malta di corpo
Impasto composto da un legante (spesso calce magnesiaca), acqua, sabbia di media granulometria e a volte gesso.
- Malta di finitura
Impasto composto da calce, acqua e aggregati fini (polvere di marmo o di altre pietre di colore chiaro).
- Malta grassa
Impasto con un'alta percentuale di legante.
- Malta magra
Impasto con un'alta percentuale di aggregato.
- Marmorino
Finitura a base di calce e polvere di marmo, usata per zoccolature e rivestimenti (detto anche stucco lustro). L'effetto lucido della superficie è dato dal sapone aggiunto direttamente all'impasto o come stesura finale, scaldato con un ferro caldo. Talvolta viene aggiunto uno strato finale di cera o di olio.
- Martellinatura
Picchiettatura dell’intonaco di fondo con un utensile appuntito (es. martellina) in modo da rendere la superficie scabrosa e favorire l’adesione dello stucco.
- Mattone
Si veda ‟Quadrello”.
- Modanatura
Elemento sagomato di una membratura architettonica (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Modine
Il modine (modene o modano) o ‟raffetto” è la controsagoma lignea rivestita di latta utilizzata per sagomare il profilo delle cornici facendolo scorrere su asticelle di legno fissate alla superficie da modellare.
p
- Pacometro
Strumento che permette di rilevare la presenza, direzione e diametro delle barre di armatura presenti all'interno di elementi in calcestruzzo o malta.
- Pietra artificiale
Malta lavorata e messa in opera in modo da simulare l’aspetto di un materiale lapideo naturale. Dalla seconda metà del Novecento fu estesamente usata per elementi decorativi per facciate e superfici architettoniche.
- Pisside
Vaso sacro in forma di coppa con coperchio, destinato a contenere le ostie consacrate (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Polvere di marmo
Polvere fine ottenuta da marmo frantumato, tritato e setacciato.
- Polvere di mattone
Polvere derivata dalla frantumazione di laterizi (tegole, mattoni, ecc.). Nell’impasto di una malta è un aggregato reattivo.
- Pontata
Stesura di intonaco con porzioni di grandi dimensioni che procede secondo scansioni orizzontali determinate dai piani del ponteggio. Nell’opera ultimata, restano visibili le linee orrizonali dei bordi d’intonaco sovrapposti (EwaGlos - European Illustrated Glossary of Conservation Terms for Wall Paintings and Architectural Surfaces, ad vocem, 2016).
- Pozzolana
Materiale siliceo o silico-alluminoso utilizzato come aggregato reattivo. Se finemente macinato e in presenza di acqua, reagisce tramite presa idraulica con la calce aerea.
q
- Quadrello
I mattoni, detti in dialetto lombardo ‟quadrelli” o ‟pianelle” a seconda della dimensione, servivano per costruire i supporti murari dell’altare, le lesene, la trabeazione e per dare una solida struttura a tutti gli elementi aggettanti, sia dell’architettura che dell’apparato decorativo. Le ‟pianelle”, in particolare, tavelle per pavimentazione piccole e sottili, si prestavano bene per eseguire i diversi profili.
r
s
- Sabbia
Uno dei più comuni aggregati nella composizione di una malta. Nei documenti d’archivio consultati durante la ricerca, la sabbia viene solitamente indicata con il termine generico di ‟sabbione”, una sabbia a grana grossa. In diverse opere esaminate, la granulometria della sabbia usata per gli strati di corpo è effettivamente grossolana, mista e non selezionata.
- Sagoma
Profilo di un elemento architettonico (cornice, capitello, ecc.) (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Scagliola
Tecnica usata per imitare pietre decorative (p. es. marmi, brecce, porfidi). L'impasto è composto da una miscela di gesso, colla animale e pigmenti.
- Scialbo / scialbatura
Strato di tinteggiatura, spesso composto da latte di calce, steso sugli stucchi successivamente alla loro esecuzione, per ridare loro un colore bianco perso nel corso del tempo.
- Sottosquadro
Nella tecnica dell’intaglio e della scultura, specialmente in bassorilievo, denominazione degli incavi più profondi che formano un angolo acuto col piano costituito dal fondo dell’opera (Vocabolario Treccani.it, ad vocem, 2016).
- Sparviere
Tavoletta di legno munita nel centro della faccia inferiore di un'impugnatura; serve per sorreggere una piccola quantità di malta che lo stuccatore stende con la cazzuola.
- Spatola
Bacchetta di metallo, appiattita alle estremità, usata per modellare materiali duttili.
- Spatola dentata
Spatola caratterizzata dalla presenza di denti sulla lama.
- Stampo
Modello con cui si ottengono oggetti di forma voluta facendo colare una malta fluida in una forma cava oppure pressando lo stampo sulla malta fresca. Viene usato per realizzare elementi decorativi seriali.
- Stecca
Bastoncino di legno usato per modellare.
- Stiacciato
Termine usato dagli artisti del Rinascimento per indicare, in scultura, quella specie di rilievo bassissimo che intende dare una riduzione in prospettiva del volume reale dei corpi, conseguendo così un valore pittorico (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
- Strato di corpo
Strato di malta che definisce i volumi di uno stucco. L'impasto è solitamente composto da calce, aggregati di media granulometria e a volte gesso. Talvolta lo strato di corpo è formato anche da più strati con composizione diversa e può raggiungere spessori consistenti, fino a diversi centimetri.
- Strato di finitura
Ultimo strato di malta che viene steso per rifinire la superficie di uno stucco, rendendola liscia, bianca e omogenea. L'impasto è solitamente composto da calce e aggregati fini (polvere di marmo o di altre pietre di colore chiaro); lo spessore è solitamente di pochi millimetri.
- Struttura di supporto
Struttura a sostegno dello stucco, spesso aggettante dal piano della muratura di fondo, realizzata in pietra o con mattoni di diversa dimensione.
I mattoni servivano per costruire i supporti murari degli altari, le lesene, la trabeazione e per dare una solida struttura a tutti gli elementi aggettanti, sia dell’architettura che dell’apparato decorativo. Le tavelle per pavimentazione, piccole e sottili, si prestavano bene per eseguire i diversi profili. Spesso i cornicioni molto aggettanti sono realizzati con lastre di beola (gneiss), mentre per alleggerire gli impasti talvolta veniva usato il tufo calcareo, molto diffuso nella zona del Mendrisiotto.
- Stucco
Impasto plasmabile allo stato fresco, usato per rivestire manufatti di tipo architettonico (come murature, colonne, capitelli, cornici, ecc.) e/o per modellare sculture a bassorilievo, ad altorilievo o a tutto tondo, cornici e modanature. L'impasto è composto da leganti (calce e/o gesso), aggregati (sabbia, calcite spatica, o cocciopesto per gli strati di corpo e polvere di marmo per lo strato di finitura) ed eventuali additivi usati per modificarne le proprietà (es: la plasticità o il tempo di presa).
- Stucco forte
Si definisce ‟stucco forte” un impasto con legate composto principalmente da calce.
- Stucco lustro
Si veda la voce ‟Marmorino”.
t
- Telamone
In architettura, figura maschile scolpita, usata in luogo di colonna o pilastro a sostegno di sovrastanti membrature architettoniche (Vocabolario Treccani.it, ad vocem).
v
- Vergella
Particolare barra di ferro descritta dal Cherubini (Vocabolario Milanese-Italiano) come una «specie di nastrino di ferro o di reggettina colpeggiati nel piano ad imitazione di un nastro ondulato». Si tratta di una barra di ferro forgiato e ribattuto in senso alternato, con sezione quadrata di diversa dimensione. Questa particolare lavorazione del metallo garantiva una miglior aderenza della malta e permetteva agli stuccatori di piegare le barre in corso d’opera ottenendo le curvature desiderate.
- Vino
Nei pagamenti legati ad un cantiere viene sempre comprato vino in grandi quantità in quanto era parte integrante del salario che veniva corrisposto ai lavoratori di ogni ordine e grado: dal semplice garzone al pittore.